Frequently asked questions

Domanda:L’indennità europea di fine rapporto cos’è? A quali mandati si applica? Ne ho sentito parlare da alcuni colleghi e vorrei, quindi, sapere se si applica anche al mio mandato.

Risposta: Gentile agente, mi sembra di comprendere che lei faccia riferimento alla c.d. “indennità europea” di conclusione del rapporto, più comunemente conosciuta come indennità ex art. 1751 c.c.. Viene definita indennità “europea” in quanto è intervenuta la direttiva europea comunitaria n° 653 del 18 dicembre 1986 che ha mutato la precedente disciplina. Di vitale importanze è stata inoltre la sentenza della Corte di Giustizia Europea del 23/3/2006 che ha statuito principi fondamentali in materia. Tale indennità, qualora ricorrano determinati presupposti, è applicabile a tutti i mandati. Mi preme solo evidenziarLe che tale istituto è alternativo, quale modalità di calcolo, rispetto all’indennità di clientela prevista dalla contrattazione collettiva.

Domanda: Ho un mandato di agenzia dall’anno 2000. In quest’ultimo anno, l’azienda sta chiudendo, è ferma da più di 2 mesi , non paga le provvigioni e da qualche tempo non produce neppure più. Vorrei sapere se esistono i presupposti per poter chiedere uno scioglimento per giusta causa?

Risposta: Assolutamente SI. In quanto sia il mancato e/o ritardato pagamento delle provvigioni sia la mancata esecuzione dell’affare ad opera della casa Mandante rientra nella fattispecie normativamente prevista di scioglimento del mandato per fatto imputabile alla casa mandante, che determina, quindi, per l’agente la possibilità di poter richiedere tutte le indennità previste per legge.

Domanda: Ho ricevuto la lettera di disdetta dalla casa mandante, la quale mi ha anche comunicato che mi corrisponderà, una volte effettuato il calcolo, l’indennità di clientela. Posso chiedere anche il 1751?

Risposta: La Corte di Giustizia Europea, con sentenza del 23/3/2006 ha stabilito che l’agente, all’atto conclusivo del rapporto (quindi ex post) possa decidere se avvalersi dell’indennità ex art. 1751 c.c. ovvero dell’indennità di clientela (sono misure alternative). Bisogna valutare, alla luce dello svolgimento del rapporto di agenzia intercorso tra le parti, (durata / monte provvigionale diviso per anni / incremento di fatturato e di clientela ) quale tra le due modalità di calcolo risulti essere maggiormente favorevole all’agente.

Domanda: Buongiorno Avv.to, recentemente mi e’ capitata questa vicenda della quale sintetizzo cosi: agente di commercio plurimandatario operante in Sardegna. Nella fattispecie, per questa azienda ho un mandato di agenzia per 2 Province ma da qualche anno sono stato incaricato verbalmente dal capo Area ( ora non piu’ facente parte dell’azienda mandante ) a seguire anche le altre 2 Province in quanto l’altro agente era stato disdettato e l’area rimasta scoperta, senza peraltro mai mettere nero su bianco. Ora, all’improvviso ricevo un mesetto fa’ circa, ricevo una mail generica ( ” sparata” a tutto il database clienti aziendale ) dove viene indicato come agente di zona il Sig. X. A mio modo di vedere, a parte la mancanza di etica e sensibilita’ verso la mia figura, mi sembrerebbe poco corretto e forse neppure regolare e per questo chiedo lumi a Lei. Di fronte al mio operato protratto per diversi anni, con tanto di provvigioni ( e non procaccerie )regolarmente liquidate su vendite presso clienti della zona NON inclusa nel mandato originario, si puo’ prefigurare comunque un mandato di agenzia “di fatto” ? E nel caso affermativo, posso avanzare richiesta delle classiche indennita’ oltreché ulteriori ragioni?

Risposta: Gentile sig. la Sua problematica risulta essere piuttosto frequente. In pratica Lei ha avuto un'integrazione al mandato (seppur in forma verbale ) che risulta cristallizzata, tuttavia, dalla circostanza che in via reiterata Lei ha promosso gli affari in altre zone e gli stessi gli sono stati regolarmente riconosciuti in termini provvigionali (devo presumere che gli stessi affari siano inseriti anche all'interno dell'estratto conto). Alla stessa stregua, Le è stata comminata una variazione contrattuale unilaterale ad opera della Casa Mandante, che soggiace quindi alla disciplina prevista dagli AEC di categoria (laddove richiamati nel Suo mandato). Appare chiaro ed evidente, quindi, che per valutare se ed in quale misura Lei possa avanzare pretese nei confronti della Casa Mandante, dovrei analizzare il contenuto del Suo accordo negoziale al fine di quantificare un'eventuale richiesta. Augurandomi di essere stata sufficientemente esaustiva, resto a Sua disposizione per un contatto, onde approfondire la questione, ove di Suo interesse.