2016 20.07

Il termine prescrizionale delle indennità - Termine entro quale richiederlo

Ogni diritto si estingue per prescrizione se il suo titolare non lo esercita per un periodo di tempo determinato dalla legge, in generale nel termine dei 10 anni (artt. 2934 e 2946 c.c. )

Il diritto dell’Agente ad ottenere il pagamento delle indennità di cessazione del rapporto è stata questione controversa, in quanto, nella fattispecie, l’art. 2948 c.c.  riporta testualmente al punto 5) che rientrano nel termine prescrizionale dei 5 anni le “ indennità spettanti per la cessazione del rapporto di lavoro” non specificando, però, se tale normativa si applichi solo per i contratti di lavoro subordinato o se si estenda anche ai contratti di lavoro parasubordinato: ci si chiedeva quindi, se, ai fini della richiesta per le indennità si dovesse applicare la disciplina della prescrizione ordinaria (decennale) o quinquennale.

A tale proposito la Corte...

2016 13.07

Entità variazioni provvigionali

A seconda dell’incidenza che hanno sul  valore delle provvigioni di competenza dell'agente o rappresentante nell'anno civile (1° gennaio – 31 dicembre) precedente la variazione , ovvero nei dodici mesi antecedenti la variazione, si distinguono variazioni di:

  • di lieve entità, intendendo per lieve entità le riduzioni che incidano fino al 5%
  • di media entità, intendendo per media entità le riduzioni che incidano oltre il 5% e fino al 15%
  • di rilevante entità, intendendo per rilevante entità le riduzioni superiori al 15%

Nel primo caso è sufficiente la comunicazione da parte della mandante della modifica, che diventa efficace dal momento della ricezione di tale avviso; nel secondo caso serve una comunicazione scritta con un preavviso di 2 mesi per gli agenti plurimandatari e...

2016 04.07

Accettazione tacita delle modifiche provvigionali - come difendersi

Una recente sentenza della Corte d’Appello di Bologna (n. 1484/14) ci  offre la possibilità di intraprendere il discorso legato alle modifiche provvigionali attuate, ad opera della Casa Mandante, in una misura diversa da quella espressamente e specificamente concordata nel mandato originario.

Tale prassi è spesso utilizzata dalle aziende mandanti, che si trovano  nella necessità di variare la zona, la clientela o i prodotti assegnati all’agente alla sottoscrizione dell’accordo negoziale.

Le modifiche contrattuali dovrebbero avvenire d’accordo tra le parti; in particolare, ci si chiede se le variazioni provvigionali debbano essere contenute a pena di  nullità in un accordo modificativo scritto (forma scritta ad substantiam) o se invece possano risultare anche da facta concludentia tra le parti e quali tra questi comportamenti...